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June 14, 2007

LET'S NOT FORGET: Save Our World!


(original post previously published on
http://rememberingnirvy.blogspot.com
November 2006)



LET'S NOT FORGET: THIS IS STILL HAPPENING TO US!!!

Nella primavera del 1995, un iceberg all’incirca delle dimensioni del canton Vaud, si staccò dall’Antartide e raggiunse l’Atlantico del Sud.
Questo non fu solamente un chiaro segnale di allarme del surriscaldamento del nostro pianeta, ma la prova che l’uomo sta provocando cambiamenti climatici devastanti per il futuro delle risorse naturali.I più famosi climatologi di tutto il mondo si sono uniti nell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).


Le loro conclusioni sono a dir poco inquietanti:· Dalla fine degli anni '60 a oggi, il manto nevoso si è ridotto in tutto ilmondo del 10%;· Nel XX secolo i ghiacciai sono regrediti in tutto il mondo;· Nel periodo dagli anni '50 a oggi, lo spessore estivo dei ghiacci dell'Artide è diminuito del 40%;· Nel XX secolo, il livello dei mari di tutto il mondo è aumentato di 10-20 cm; nell'emisfero boreale, le precipitazioni sono diminuite dello 0,3% ogni dieci anni; nella seconda metà del XX secolo, sempre nell'emisfero boreale, gli eventi atmosferici di notevole gravità sono aumentati del 2-4%;· Dagli anni '70, ondate di caldo come El Niño sono diventate più frequenti, intense e prolungate.

Negli ultimi decenni, in determinate regioni dell'Asia e dell'Africa, sono aumentate notevolmente l’incidenza e l’intensità dei periodi di siccità.Mentre nel XX secolo abbiamo registrato un aumento medio delle temperature pari a 0,6 °C, la temperatura nella sola Artide è aumentata di ben 5 °C.

Ne consegue che la calotta di ghiaccio della Groenlandia sta iniziando a sciogliersi e che la banchisa al Polo Nord sta scomparendo.Riprese satellitari della NASA evidenziano le dimensioni della perdita: negli ultimi trent’anni nell’Artide si è sciolta una superficie di ghiaccio pari a Francia e Spagna messe insieme.
E i meteorologi del Max-Planck-Institut temono che, entro la fine del secolo, dovremo fare i conti, in estate, con il completo scioglimento della banchisa.(…) Il ghiaccio «perenne» raffredda il pianeta, svolgendo un ruolo fondamentale nel sistema climatico. Più si rimpiccioliscono le superfici di ghiaccio, infatti, maggiore è il surriscaldamento: il biancore dei ghiacci restituisce all’atmosfera buona parte dell’energia solare.

Come se non bastasse, la fusione del ghiaccio polare modifica il contenuto salino del mare, ripercuotendosi direttamente sulle correnti degli oceani.
Un rallentamento della corrente del Golfo, ad esempio, provocherebbe inverni molto più rigidi in Europa.La priorità assoluta dell’uomo, oggi, è di arrestare la fusione del ghiaccio polare per evitare stravolgimenti climatici irreversibili.(FONTE:
https://www.wwf.ch/)

I nostri ghiacciai come quelli del mondo intero si ritirano davvero a vista d’occhio, le nevi si sciolgono troppo rapidamente provocando scompensi nel normale ciclo vitale di tutti gli esseri viventi, quali piante ed animali.

Come avrete visto dai cartelloni “pubblicitari” di sensibilizzazione dello stesso WWF l'anno scorso (cartoline arrivate anche nelle nostre case), il rinomato ghiacciaio dell’Aletsch, se visto a confronto di 100 anni ca. sembra quasi irriconoscibile.

Nel parco nazionale di Amboseli, in Kenya, l’emergenza climatica è forse più in evidenza che in altre parti del mondo in quanto lo stesso parco giace praticamente ai piedi del Kilimangiaro. Le nevi perenni formatesi nel corso di millenni sopra la celeberrima cima si stanno infatti sciogliendo troppo rapidamente, inondando così le pianure altrimenti irrigate regolarmente.

Le paludi e i fiumi della pianura vengono infatti alimentati dalla neve che si scioglie dal monte, costituendo nutrimento per piante, animali e mandrie delle comunità Maasai (nonchè per le comunità stesse!).

L’eccessivo approvvigionamento di acqua causerà, entro pochi anni, l’esaurimento della risorsa dalla montagna, e la conseguente siccità totale. La conseguenza diretta sarà la mortalità di animali e vegetazione, e per alcune specie potrebbe dover significare l’estinzione.

Le autorità sperano di risolvere questi problemi organizzando i famosi "vertici delle potenze mondiali", ma non faranno mai niente di utile, in quanto gli interessi economici e politici sono ben lungi dal salvare l'ecologia del pianeta. Probabilmente non si rendono conto che secondo studi scientifici il peggio e l'impensabile potrebbe già verificarsi con sintomi e conseguenze concrete entro il 2012.

So che da qui magari si pensa di non poter fare molto, ma per quanto possa valere invito tutti a cliccare il seguente link

http://www.wwf.ch/it/fare/index.cfm

Chissà che non si possa dare una manina, anche piccola.

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